Bruggi

Perla della Val Curone

27- Circuito Bruggi-Gabbioni-Pianasso-Fubinè-Giovà-Lesima-Samboneto-Pianostano-Strada Armà

       Strada seppa.Bruggi. Totale km 23,7 altezza massima 1576 mt. Altezza minima 794 mt.

Si tratta di un percorso impegnativo, adatto ad esperti e con buon allenamento; prevede infatti un dislivello di 1900 metri. Da Bruggi, ca mt 1000, si attraversa il ponticello a dx prima della chiesa e si sale nel sentiero in direzione Ebro. Si raggiungono i ruderi della “capanna del Cesare” all’interno di una pineta a ca 1200 mt di altitudine, si prosegue in piano in direzione Chippo fino al prato “ in Gabbioni”, da qui scavalcata una piccola altura si raggiunge il piano “Lago” e si prosegue in direzione Chiappo tramite un sentiero scorciatoia; raggiunta la strada per il  pianoro “Pianasso” si prosegue fino a raggiungerlo. Nella parte alta del piano a dx parte un sentiero (CAI 116) che dopo una breve salita, dopo aver lasciato a dx una fresca sorgente, sale fino ai piedi del Chiappo località “Fubinè”. Si scende nella pista da sci fino alla strada asfaltata, si prosegue su sterrato a dx fino a raggiungere il villaggio vicino alla chiesetta dell’alpino. Si scende verso il Giovà, per un tratto si scende sulla strada asfaltata per Pej poi si imbocca a sx uno sentiero che risale sulla dorsale Giovà-Lesima. Si segue tutta la dorsale fino ai primi prati del monte Lesima alla massima altitudine. Scendendo lungo la strada asfaltata del monte Lesima si raggiunge la strada Giovà-Cima Colletta. Attraversata questa si imbocca il sentiero che in un bosco di faggi scende fino a Samboneto, fontana fresca, quindi vecchio  sentiero fino a Pianostano nel punto più basso del percorso. Da qui si risale sulla dorsale che prima raggiunge la strada Negruzzo-Casale, attravaersata risale ripida in bosco di faggi fino alla strada per l’Armà. Si scende sull’asfalto per ca. due kilometri fino al pianoro Pian del Campo da dove parte la strada per il passo della “Seppa”, raggiunto questo si scende sulla strada carrabile verso Bruggi per ca 3 Km.

 

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4-Bruggi-Garavè

 

Si tratta di uno dei sentieri che consentono di raggiungere la costa fra val Curone e val Staffora in un tempo relativamente breve, il percorso è di soli 2.300 metri, quasi tutti in salita. La difficoltà è modesta/media. Il dislivello complessivo è di circa 500 metri. Due sorgenti lungo il percorso. La partenza è nella piazzetta in cima al paese, dove è possibile parcheggiare, a 1063 mt. di altitudine; Si imbocca il sentiero dietro l’ultima casa a dx della strada asfaltata, si sale lasciando a sx la cisterna dell’acquedotto (veduta panoramica sul paese), lungo la strada detta degli “asi”, che un tempo era la via principale di collegamento con la valle Staffora, il fondo è sconnesso e sassoso nel primo tratto, alla dx del sentiero si troverà la vecchia fontana degli “asi” ora secca; si continua a salire fino a raggiungere le prime boscaglie, poco dopo il sentiero piega a destra passando trasversalmente sopra il paese fino a raggiungere la pietraia “Ciaplò” visibile anche da distante per il grande telo nero che la ricopre. La strada vi passa alla base e all’estremità della pietraia curva a sx entrando in un bosco di alto fusto. A circa 1350-60 del percorso a dx è possibile scorgere un sentiero pianeggiante lungo ca. 100 mt. al termine del quale vi è la sorgente, facilmente riconoscibile in quanto i resti sono in muratura con simboli del ventennio. Qui è possibile dissetarsi e ritornare al sentiero che sale verso dx e in breve raggiunge lo spartiacque oltre il quale vi è la pineta; Si prosegue in piano verso il “ piano in Forca” piccolo praticello all’interno della pineta. Appena prima del prato, poco sotto la strada un’altra sorgente dove trovare acqua. In fondo al prato è visibile una strada che sale verso destra e in breve raggiunge i prati, alla cui estremità superiore si incrocia il sentiero che segue lo spartiacque fra la val Curone e la valle Staffora. Andando a destra si può raggiungere il monte Chiappo, a sinistra si sale sulla vetta del Garavè, poi del Bagnolo, Boglelio e si può scendere verso Cella ecc. Vista panoramica sulla valle Staffora.

 

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1-PinetaBassa

Percorso adatto a tutti dai bambini agli anziani data l’assenza di tratti impegnativi. Dopo il modesto strappo iniziale di circa 150 mt., di dislivello (partendo dalla piazzetta in cima al paese), il percorso è tutto praticamente in piano e passando sopra il paese raggiunge  la base sud della pineta di Bruggi (la più estesa della provincia di Alessandria). Al termine del percorso una fresca sorgente e tavolo da pic nic. Poco più a monte (100-200 mt.) altra sorgente a dx della strada nella scarpatina. Agevole il ritorno in paese con strada carrabile che scende gradualmente fino alla Chiesa di Bruggi; La lunghezza del percorso è di ca. 2 km. per l’andata e altrettanti per il ritorno (partendo dalla Chiesa).

 Partendo dalla piazzetta  in cima al paese si sale girando dietro la casa a destra, si fiancheggia, lasciandolo a sinistra il deposito dell’acquedotto, si sale nella strada degli “asi” per qualche centinaia di metri poi una freccia a dx indicherà la pineta, si segue questa, dopo poco passeremo sotto una cascata, poco oltre ci inoltreremo nella pineta in un tranquillo sentiero ombroso e pianeggiante; Il sentiero terminerà in una strada carrabile che sale nella pineta, immettersi a dx e proseguire fino al tavolo da picnic, circa 10 mt. a monte una fresca sorgente. Siamo al termine del percorso, ora possiamo tornare imboccando la carrabile che scende a Bruggi o salire in pineta, anche se non segnati i percorsi sono ben tracciati ed è difficile perdersi.

 

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5-Bruggi-fraccia-Chiappo

 

Trattasi di un percorso agevole di circa 3200 metri per giungere ai piedi del Chiappo, circa 4000 metri per salire fino in vetta. Data la lunghezza del percorso ( e il ritorno) e il dislivello ( 560 mt. per giungere in Fubinè o 700 mt ca. per giungere sul Chiappo) sarebbe opportuno un minimo di allenamento. Ad esclusione dei primi 1000 mt. e della rampa finale alla vetta ( se si decide di salirvi) il percorso si snoda in una faggeta di alto fusto con una salita graduale e costante. Lungo il percorso due fresche sorgenti.

Si parte dalla fontana dopo la Chiesa, si sale lungo la strada carraia a dx, dopo ca 800 mt troveremo il bivio in cui è presente una bacheca, a dx porta al pian del lago lungo il percorso 116, ma per il ns percorso teniamo la strada a sx sui proseguiamo per altri 450 mt. Quando apparirà all ns. vista  la pineta alla dx si vedrà un’apia strada che scende nel rio all ns dx, lo attraversa e dopo 50 mt attraversa altro rio con acqua la sorgente del quale è poco a monte.

La strada continua ben segnalata con tratti più ripidi e altri meno; ad un certo punto al termine di una salita  a destra la strada attraversa un altro rio, riconoscibile per il fondo incementato, si sale a destra poi la strada prosegue sullo spartiacque alternando tratti pianeggianti a brevi salite. Quando alla ns dx apparirà un praticello siamo quasi arrivati, la strada curva a sx ancora nel bosco e dopo 50 mt giunge in altro prato, si sale in questo ma a questo punto il monte Chiappo è sopra di noi e possiamo proseguire nei prati.

Giunti al secondo prato possiamo poreguire diritto in direzione nord, dopo poco il prato scenderà e al fondo vedremo le vasche di una sorgente. Quando saremo giunti ai piedi del Chippo con un ulteriore  sforzo di 800 mt ca per un dislivello di ca 150 mt. saremo alla statua di San Giuseppe Sopra il rifugio dove termina la seggiovia che sale da Pian del Poggio. Per chi non ama fare lo stesso sentiero al ritorno si può optare per il 116 del cai, o seguire la costa fino a Bocche di Crenna e quindi la strada carraia, o seguire l’altra costa verso la pineta  di Bruggi e scendere nella strada carraia che ritorna a Bruggi. il sentiero 116 probabilmente e più breve mentre le altre alternative prevedono un percorso più lungo.

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2-Bruggi-cap.Cesare-Gabbioni

Si tratta di un breve percorso adatto a tutti senza difficoltà particolari. Il dislivello complessivo è di ca. 200 metri in salita e altrettanti in discesa. La distanza per raggiungere piano in Gabbioni  è di 1600 metri, circa, altrettanti per il ritorno sulla strada carrabile che scende a Bruggi. Lungo il percorso 2 fresche sorgenti.

Si attraversa il ponte prima della Chiesa,  si svolta a dx e dopo 50 metri  a sx, lo strappo è tutto sul tratto iniziale che tuttavia è ombreggiato. Il percorso è ben tracciato e porta ad una pineta, terminata la salita alla vs. dx la capanna del Cesare, ancora ben conservata ma senza il tetto. Da questo punto il sentiero prosegue in direzione sud praticamente tutto pianeggiante prima in una pineta poi in una faggeta di alto fusto, attenzione al termine della pineta si curva a dx e dopo pochi metri una salitina a sx. Al  termine della faggeta si scende leggermente fino a raggiungere un ampio prato, lo si attraversa fino a raggiungere il rio Gabbioni dove poco sopra la briglia una sorgente vi potrà dissetare, se non fosse possibile bere si può scendere sotto la briglia lungo il rio per circa 50 metri fino a quando alla vs dx sulla scarpata una sorgente freschissima e con una buona portata. Si ritorna a monte per alcune decine di metri, si attraversa il prato alla dx del rio Gabbioni e si trova la strada carrabile che scende in paese. Al termine dei tornanti della discesa, appena attraversato il ponte in cemento la sorgente Cisù considerata, se non la migliore, fra le migliori acque della valle. Ancora una leggera discesa di ca. 1000 metri e sarete ritornati in paese.

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20 Circuito-Bruggi-Lesima

Circuito impegnativo, data la lunghezza di 26 Km. Partenza e arrivo a 1000 mt. massima altitudine i 1700 mt del monte Chiappo punto più basso lo Staffora a Pianostano a 794 mt.

A Bruggi si imbocca la strada in direzione Chiappo e appena prima dell’ultima casa si imbocca a sx un sentiero che salirà ripido verso la sovrastante Pineta, raggiunto il sentiero pianeggiante alla base della pineta si  prende a dx e al km 1,85 prenderemo una scorciatoia che ci porterà nei prati sotto la pineta, scenderemo sulla strada carraia fino a che a sx si vedrà un’ampia strada che poco dopo attraversa il torrente e subito dopo un altro torrente, questa è la strada della Fraccia, si sale per un tratto fino a che sulla ns sx apparirà una stradina che sale gradualmente e dopo aver attraversato un ruscello, sale qualche tornante, a questo punto la strada non è chiara e prenderemo come riferimento il torrente all ns dx, terminati noccioli e iniziati i faggi, avendo il torrente a dx si intravvede sopra un faggio un sentierino che sale fiancheggiando il torrente, il sentiero è ripido con alcune curve ma ci porterà alla sorgente del torrente meglio conosciuta come la sorgente del “Curlo”, sorgente rigogliosa e freschissima, poco sopra ben riconoscibile una “carbonaia”. Alcune decine di metri ancora a monte un sentiero pianeggiante, prenderemo a dx e dopo aver attraversato un torrente in secca sotto una grande frana, saliremo su di un pianoro zeppo di piante di lamponi, lo fiancheggeremo a dx e al termine del pianoro inizierà un sentiero sotto un bosco di faggi che dopo una breve salita e discesina ci porterà in un altro prato “Busersi”,  sopra il prato più alto si intravvede un sentiero che sale prima in direzione Chiappo e poi a sx seguendo la dorsale fino ai pascoli. Saliremo fino sopra la dorsale poi prenderemo a sx in direzione del monte Rotondo a 1554 mt. Giunti in cima scenderemo verso lo Staffora seguendo la dorsale, al termine dei pascoli proveremo la provinciale per L’Armà, l’attraverseremo immettendoci in un bosco di faggi, seguiremo sempre la dorsale su di un ampio sentiero fino a quando troveremo la strada Negruzzo-Casale l’attraverseremo, il sentiero si fa più stretto e meno marcato ma gradualmente ci porterà giù a Pianostano a 794 mt punto più basso. Prenderemo a dx la stradina che va verso lo Staffora, lo attraversiamo e, andando sempre diritti, dopo aver attraversato vari cespugli, troveremo la vecchia strada per Samboneto, ora poco più che un sentiero: La seguiremo e poco prima del paese si immetterà sulla provinciale fino a Samboneto a 941 mt. (Km 10). Attraversato il paese dopo un po’ si incontra un bivio dove si tiene la sx., il sentiero si addentra in una faggeta e sale fino alla strada CimaColletta-Giovà lungo il percorso a dx si trova una vasca probabilmente vuota. Giunti sull’asfalto ci troveremo di fronte alla strada  asfaltata che porta al Lesima, la seguiremo e quando saremo giunti nei pascoli a dx si vedrà un sentiero che segue tutta la dorsale fino al Giovà. Lo seguiremo per oltre la metà del percorso ma quando vedremo un ampio sentiero a dx scenderemo e una stradina ci porterà a Pej mt 1170 (Km 17). Scenderemo fino alla frazione in fondo al paese e imboccheremo il sentiero per Artana ma quando straemo per superare la prima dorsale imboccheremo il sentiero ampio ma ripido a dx che ci porterà fin sotto capanne di Cosola, piegheremo a dx per capanne di Pej e appena prima dell’albergo alla ns sx un sentiero si apre, lo imboccheremo e attraversato un bosco ci troveremo nei pascoli sotto il Chiappo.

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21Bruggi-Alfeo

Totale 39 km da percorrere. Si parte da 1000 metri, il punto più alto è il monte Alfeo 1643 metri, il più basso il torrente Boreca sotto Artana 673 metri.

Si tratta di un percorso ben segnato e visibile fattibile a piedi, in bicicletta ecc. la lunghezza del tracciato ci dice che si tratta di percorso per persone allenate adite alle lunghe camminate.

Partenza da Bruggi davanti alla Chiesa, si segue la strada  carraia  a dx che sale, al primo bivio dove è presente una bacheca del CAI, prenderemo a sx continuando per la strada carraia: Giunti in vista della pineta a dx si imbocca la strada della “Fraccia”(strada comunale per Pej). La seguiremo tutta fino a quando arriveremo nei prati ai piedi del monte Chiappo (km 3,7). Ora scenderemo  nel versante lombardo nella pista da sci, passeremo sotto la seggiovia fino a raggiungere la strada asfaltata. Dopo qualche decina di metri imboccheremo la scorciatoia a dx che ci porterà alla chiesetta dell’alpino, la lasceremo a sx e seguiremo lo sterrato che prosegue  quasi pianeggiane sotto le varie case, questa si restringerà sempre più fino a portarci in un prato; saliremo a dx e dopo aver attraversato 2 prati ci troveremo nella strada asfaltata per Artana, proseguiamo in discesa per c.a un km, poi alla ns sx apparirà la vecchia strada per Artana, ora poco più di un sentiero. La seguiremo fino ad Artana (Km 10). Si entra in paese verso dx poi imboccheremo la prima mulattiera a sx che ci porterà sotto l’abitato e dopo aver superato una vasca con acqua scenderà verso il torrente Boreca, dopo aver attraversato una zona spinosa con vari cespugli ci addentreremo del bosco dove la strada apparirà più evidente. Appena usciti alla luce dal bosco ci si presenterà un bivio, prenderemo a dx per Pizzonero, si scende ancora nel bosco su di una mulattiera fino al Boreca (673 mt): Dovremo risalirlo per un centinaio di metri per poi imboccare a sx un sentiero poco evidente; appena trovato questo ci porterà, dopo aver attraversato un castagneto sulla strada carraia che da Belnome va verso Pizzonero verso cui andremo (km 13). Dopo una buona bevuta saliremo verso la dorsale che dal Carmo porta all’Alfeo, troveremo vari bivi terremo la strada più marcata che tra vari tornanti ci porterà in costa: La seguiremo fino a quando troveremo un bivio segnalato, a dx scende a Belnome, noi proseguiremo diritti verso l’Alfeo e al km 15,4 raggiungeremo la dorsale dove c’è un bivio, a dx si va verso il Carmo e a sx verso l’Alfeo, il sentiero si farà gradualmente più largo e scenderà gradualmente fino a raggiungere l’abitato di Bertone a 1084 mt. (km 17,5).Dalla parte più alta del paese parte una strada in selciata inizialmente con muretti  laterali che sale all’Alfeo. Dopo aver attraversato le vecchie terre coltive si addentra in un bosco di alto fusto, l’ultima parte particolarmente ripida, poi si uscirà nei prati, si segue il sentiero che ci porterà in vetta a 1643 metri dove troveremo una statua di madonna con bambino.(km 20) Abbiamo fatto metà del percorso, ora scenderemo su di un ripido sentiero dalla parte opposta in direzione Carmo, sul crinale dove a sx avremo prati erbosi e a dx bosco. Ai piedi dell’Alfeo 1331 mt imboccheremo uno stretto sentiero che fiancheggia a sx il crinale che ci riporterà sulla strada che scende a Bertone, andremo dalla parte opposta e percorreremo in senso inverso il tratto fatto prima fino quando troveremo il bivio Pizzonero-Belnome (dx) dove eravamo già passati ma questa volta scenderemo verso Belnome in una strada che probabilmente un tempo era carraia, ampia ma con alcuni ostacoli, giungeremo così a Belnome a 873 mt (km 25). Scendiamo ora sulla strada asfaltata fino al Boreca a 673 mt. Passato il ponte svolteremo a sx su di un sentiero che costeggia il Boreca e gradualmente sale con vari gradini, poco dopo il pilone Enel troveremo un bivio, entrambe le strade portano ad Artana ma andando diritto continueremo a fiancheggiare il fiume fino a raggiungere la strada dove eravamo scesi, mentre a dx  ci  inoltreremo su di un  sentiero in bosco di alto fusto ricco di tornanti e abbastanza pulito e ben visibile che ci porterà ad Artana a 1135 mt (Km 29)dopo aver superato un dislivello di ca. 450 mt. Imboccheremo ora la strada per Pej che per una parte avevamo già percorso all’andata, poi passata una vasca a sx proseguiremo diritti verso Pej ma al km 31,3 appena passato un torrentello, imboccheremo un ripido sentiero in bosco di faggi che al km 32,5 ci riporterà sulla strada che avevamo fatto all’andata. Proseguiremo a ritroso verso la chiesetta degli alpini, la pista da sci, la dorsale sotto il  Chiappo facendo in senso inverso la strada percorsa all’andata.

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22Conca di Bruggi

Il percorso  è lungo circa 12 km con modesto dislivello, il punto più basso alla partenza di Bruggi, a 1007 mt., il più alto  vicino alla costa fra Chiappo e Rotondo, a 1507 mt. Adatto ai dilettanti che vogliono osare qualche cosa in più o a chi ha già un modesto allenamento.

Il percorso è tutto di sottobosco in alta quota su sentieri scarsamente conosciuti se non da chi conosce bene la zona, rigorosamente NON segnati, il GPS vi sia di aiuto.

Partenza  da Bruggi lungo il Curone, imbocchiamo il ponte a dx poi a dx, saliamo fiancheggiando l’unica abitazione sulla riva sx del Curone. Il sentiero ci porterà sui prati pianeggianti soprastanti dove piegheremo a dx per raggiungere la strada asfaltata che porta alle stalle di Salogni, la percorreremo solo per qualche decina di metri poi, quando svolterà a dx, noi proseguiremo in salita diritti su di una vecchia strada carraia con fondo di sassi smossi. Dopo un primo tratto ripido la salita si farà più dolce in sottobosco di basso fusto. Attenzione ad un bivio dove terremo la dx e la strada, diventata sentiero, riprenderà a salire, non pulitissima. Terminata la salita ripida proseguiremo su sentiero poco visibile a sx quasi pianeggiante che ci porterà verso la gola con acqua (km 1,8) passata la cascatella imboccheremo il sentiero a sx che sale in un bosco di faggi con fondo erboso, il sentiero ha alcune varianti e numerosissimi tornanti, bisogna salire fino a quando diventerà un po’ meno ripido fino a sboccare in un prato cespugliato. Piegando a sx raggiungeremo il grande prato pianeggiante “In Piana”. Lo attraverseremo tutto poi scendiamo nel pratino sottostante da dove si imbocca il sentiero che scene a Bruggi. Poco dopo aver imboccato il sentiero lasceremo a sx una fresca sorgente e inizieremo la discesa prima in una faggeta poi in una piccola pineta fino a giungere la “ Capanna del Cesare” (senza tetto), qui imbocchiamo la comoda strada pianeggiante a dx e prima nella pineta e poi in una faggeta di alto fusto, praticamente pianeggianti, raggiungeremo il prato “ In Gabbioni”. Attraverseremo prima il prato poi il Curone e poco oltre troveremo una strada carraia dove svolteremo a dx. (km 5). La strada si addentra nel bosco e inizia dolcemente a salire, poco più avanti alla ns sx apparirà altra strada più ripida, imboccheremo questa iniziando una ripida salita dove converrà lasciare la vecchia strada per imboccare sentiero alternativo che sale sulla costa alla ns. sx, quindi salire  a dx e seguire la costa fino a quando ritroveremo la vecchia strada carraia. Si sale per questa fino a che scompare e giungeremo ai piedi di quello che una volta era “U prò du Rusu”(il prato del Rosso) ora completamente rimboschito. Guardando verso monte alla ns .sx parte un sentiero che prosegue pianeggiante in una faggeta di a.f., troveremo alcuni ostacoli ma proseguendo praticamente diritto seguendo il sentiero arriveremo ad attraversare un fosso in cui leggermente a valle vi è una fresca sorgente, attraversato il fosso incontreremo un’ampia strada che   a dx sale al Chiappo  (sent 116) e a sx dopo un breve tratto ripido scende al “ Pianasso” piano in via di rimboschimento. Lo attraverseremo e al margine troveremo un torrentello quasi sempre in secca attraversato il quale si intravede un sentiero, in una faggeta di a.f., che sale con alcuni ripidi tornanti poi prosegue a sx fino a scomparire. Noi continueremo a salire gradualmente fra boschi  e macchie erbose fino a giungere in un fraticello al bordo del quale la strada  “ Della Fraccia”, la imboccheremo in salita e dopo poche decine di metri giungeremo sui pascoli (in fase di rimboschimento).(km 7,5). Continuiamo nel prato in direzione nord fino a che il prato non degraderà e al fondo una fresca sorgente. Dopo questa nel sottobosco troveremo un sentiero che prosegue fino ad attraversare un fosso poi salirà gradualmente fino a portarci al bordo inferiore di un grande prato (Km8), continueremo fino alla costa, arrivati piegheremo a sx seguendo il sentierino sulla costa in discesa fino a quando questo scenderà al bivio gireremo a dx, il sentiero non è visibile ma dopo essere scesi alcune decine di metri lo si intravvede in fondo, lo si segue fino ad un prato, vi si passa sopra e si sale verso altra costa; qui prosegue con modesti saliscendi fino a raggiungere un piano fitto di lamponi e ortiche difficile da attraversare, seguiremo il bordo inferiore fino a raggiungere il letto di un torrente ai piedi di una grande frana. Attraversatolo imboccheremo un sentiero pianeggiante in una faggeta ricca di carbonaie con modestissimi saliscendi che prosegue fino alla costa successiva, incroceremo la strada che sale sulla costa, attraversandola e iniziando a scendere in un sentiero appena visibile che ci porterà, appena prima di uno stretto fosso, in una carbonaia, sotto questa a sx si imbocca un sentiero che scende nella faggeta di a.f. e con varie curve giunge  ad attraversare un fosso roccioso, lo attraverseremo e poi scenderemo sul versante dx dove poco più avanti è possibile intravvedere il sentiero, che, dopo poco, attraverserà un altro rio e, il sentiero, salirà sulla strada carraia ai piedi della pineta. Si imbocca a sx e si scende agevolmente in paese da dove siamo partiti.

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23Bruggi - Ripa di Rocchetta

Si tratta di percorso di sola andata della lunghezza di km 20,5 adatto a persone allenate. (per il ritorno si può scendere in uno dei paesi sottostanti della Val Borbera). La partenza a Bruggi è a 1007 mt. si sale a mt. 1662 poi si scende a mt. 420 per poi risalire a mt. 860. Discreti i dislivelli da superare.A bruggi lungo il curone si attraversa il ponte e al bivio subito dopo si prende a  sx. Si sale per l’ampio sentiero fino alla “Capanna del Cesare”, poco dopo si sale a dx nella pineta e la si attraversa tutta fino a giungere a un microscopico fraticello sopra la capanna, attraversatolo si imbocca nella faggeta il sentiero che sale in “Piana”, prima di arrivarvi troverete una fresca sorgente, ancora una breve salita e saremo nei pascoli pianeggianti e erbosi.

Ci dirigeremo verso le stalle di Salogni sopra le quali si imbocca il sentiero che sale, prima nel bosco e poi nel prato verso l’Ebro, ma quando saremo ai suoi piedi curveremo a dx  e proseguiremo senza grandi dislivelli, appena passata la cima cominceremo a salire nei prati fino in costa, davanti a noi apparirà la lunga costa che scende verso la Val Borbera, dopo la prima parte apparirà una strada ben marcata che scende verso il paese di Vigo, lo attraverseremo e tramite vecchia strada sottostante scenderemo in Borbera. Lo imboccheremo in discesa nel letto fino a quando alla ns. sx apparirà una strada che sale sulla collina, la scavalca e  scende nel torrente Sisola a Pagliaro inf. Si attraversa il torrente risalendolo per un breve tratto fino a quando su di un’altura alla ns dx apparirà una costruzione, forse un mulino.

A questo punto si sale sulla riva sx del Sisola e si imbocca una strada sassosa di ciotoli sconnessi che sale verso la rupe. Il percorso è arduo per il fondo sconnesso ma soprattutto nella parte alta il paesaggio ci ripaga della fatica, l’ultimo tratto è in un bosco di roverelle ed è molto sporco. Dopo aver curvato a dx saliremo sulla costa davanti a noi e poi curveremo a sx mantenendo la costa. Ancora poco e saremo in cima. Sotto di noi Rocchetta e dall’altra parte il paese abbandonato di Avi. È ora possibile scendere a Rocchetta, Pertuso o proseguire in piano verso Roccaforte.

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